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Siamo abituati a consigliare l'utilizzo di password lunghe almeno 8 caratteri, comprendenti maiuscole, minuscole, numeri e caratteri speciali. Il consiglio deriva dal fatto che così si rendono più difficili gli attacchi "brute-force", attacchi nei quali un software tenta di indovinare" la password provando tutte le combinazioni.
Il "ma" in questo caso risiede nel fatto che siamo essere umani e necessitiamo di avere password che possiamo ricordarci e quindi finiamo solitamente per usare password che hanno un senso compiuto e una lunghezza limitata: se le password sono parole di senso compiuto, il brute-force è anche più semplice. Invece di tentare tutti i caratteri "a caso", l'attacco può essere portato usando dizionari, che usano appunto parole di senso compiuto. Questo restringe notevolmente il campo delle possibilità e facilita il successo del brute-force.
Oltre a questo, ai tempi non si era valutato che i software di brute-forcing potessero arrivare ad una tale capacità di calcolo da potersi confrontare con password lunghe, riducendo oltretutto il tempo necessario all'individuazione della password.
Non solo: se pensiamo che aggiungere numeri alle password ci mette al sicuro, questo è vero, ma solo in parte. Infatti aggiungere date di nascita, anniversari ecc.. è del tutto inutile, perché nell'era di Facebook e dei social in genere, sfidiamo chiunque di voi a non aver mai postato la data del vostro compleanno o anche solo una foto che vi ritrae festeggianti davanti alla torta con indicata ben in vista la vostra età.
Per sapere se le vostre credenziali possono essere state rubate o meno, un sito utile è haveibeenpwned.com, dove potrete verificare se la vostra mail è ricompresa in qualche database di account dei quali è stato segnalato il furto.

In questo caso adottare il sistema di autenticazione a due fattori riduce molto il rischio. Ci sono molte modalità: la scansione dell'iride o delle impronte digitali, il riconoscimento facciale/vocale, ma il metodo più facile e diffuso è il ricorso allo smartphone. In questo caso basta avere un software che genera codici univoci in maniera periodica e che li invia via sms: per ogni sessione di lavoro sul password manager riceverete via sms un codice diverso da affiancare alla master password e senza il quale non sarà possibile accedere al gestionale delle password (Google Authenticator è un esempio di questo tipo di software).Nel mondo della produzione industriale, la gestione efficiente di processi, risorse e materiali è essenziale per garantire […]
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